La storia prende avvio da un avvenimento storico: il bombardamento sullo Stretto e su Messina del 29 Luglio del 1943 da parte degli Alleati.
Un gruppo di giovani universitari, di credo diverso, cristiani ed ebrei, fuggono dalla città e si rifugiano sui monti Peloritani, dopo un faticoso cammino, dove vengono aiutati da alcuni ribelli.
Qui vivono in una caverna trasformata in “abitazione” ed iniziano una nuova vita lontana dagli impegni universitari, dalle famiglie e dai giorni terribili che la città sta attraversando. Si sentono soli, abbandonati anche da Dio, il cui “silenzio” avvertono quotidianamente.
Nemmeno la bellezza dei luoghi e la vista sulle limpide e mitiche acque dello Stretto riescono ad attenuare il loro dolore esistenziale.
Si uniscono poi ai nostri giovani due ragazze norvegesi che si trovano, dopo alterne vicende, a Messina nei giorni delle incursioni aeree.
Esse, che avevano fatto parte del famigerato progetto hitleriano: Lebensborn-Sorgente di vita, raccontano la terribile esperienza nei laboratori delle case di maternità, dove sono costrette ad accoppiarsi con giovani tedeschi per migliorare e rendere pura la razza ariana.