Poiché la condizione umana è una malattia, che grave è sempre stata ma ora è gravissima, è necessario ogni sforzo per fare intendere anche ai più ottenebrati che l’umanità è in prognosi riservata.
Questo libriccino descrive i sintomi e tenta una diagnosi. Terapie non se ne propongono, ma è chiaro che le panacee somministrate dalla farmacopea dei potenti (social media, televisione, internet, telefonini e politichese correttissimo) sono in realtà veleni mimetizzati.
Sono consapevole che il malato potrà inorridire dinanzi alla crudezza della sua condizione, ma siamo tutti obbligati a inghiottire il rospo e a darci una mossa prima che la paralisi definitiva sopraggiunga. Sarà doloroso qui e lì amputare ma è per il bene comune, per evitare che la gangrena diffonda ancor di più.
Dunque, questo piccolo manuale Asclepico è ispirato, nonostante le apparenze, ad una profonda pietà per la condizione umana.
“Ogni bambino è un tentativo destinato al fallimento di plasmare un essere umano”, “la speranza è l’antidepressivo degli imbecilli”, potranno sembrare sgradevoli ad orecchie sensibili ma sono un urlo che tenta di superare il frastuono del mondo che si frantuma.